Angeles Caso – Marcos y Marcos – traduzione Claudia Tarolo
“Guardate, noi, invece, povere donne, costrette a scrivere di nascosto, a pubblicare sotto pseudonimo, a nascondere tutto questo fuoco dentro di noi, mascherando come ladre il desiderio e la furia. Guardateci stirare, cucinare, cucire spazzare i pavimenti, cercando di rubare minuti, secondi, alla vita che scorre veloce per poter scavare lì dentro, nella brace che arde nelle nostre teste, proprio come banditi che aspettano la notte per togliersi gli abiti normali, avvolgersi in mantelli scuri e minacciosi e uscire per le strade a distruggere, anche se noi non distruggiamo ma creiamo, donne temerarie, donne peccatrici che rifiutano di piegarsi al silenzio.”
Chi sono state le sorelle Brontë? Quanto sappiamo di loro? Probabilmente molto poco. Conosciamo Cime tempestose, conosciamo Jane Eyre, conosciamo Charlotte ed Emily in quanto autrici, di Anne forse sappiamo un po’meno, ma non ci siamo mai chiesti come hanno vissuto, chi sono state, cosa è costato a loro scrivere. Come hanno dovuto farlo in un’epoca in cui per una donna scrivere non era cosa scontata, per di più se quelle donne erano figlie di un pastore e vivevano praticamente isolate dal resto del mondo
“Invece lei era solo una donna, con tutte le lettere minuscole possibili. Un’eterna minorenne, condannata a vivere confinata tra le mura di casa, e per giunta limitata, dalle condizioni famigliari, a due sole possibilità: sposarsi o insegnare. La virtuosa figlia di un pastore non poteva aspirare a niente di più.”
Sappiamo poco perché di loro poco si sa e così, quello che manca Ángeles Caso lo inventa proponendoci una biografia romanzata che probabilmente si discosta poco da quella che deve essere stata la realtà di queste tre sorelle che, forse per sfuggire alla vita monotona alla quale erano destinate o solo perché quello era il fuoco che bruciava dentro si sono immerse nella scrittura.
E lo facevano su scrittoi portatili, quando le faccende domestiche erano già state messe da parte, attente a non disturbare il fratello che avrebbe dovuto essere l’unico portatore di talento. Camminando in punta di piedi, ma non volendo essere altrove se non lì,
“Charlotte Brontë sapeva benissimo che non avrebbe scambiato quei pomeriggi clandestini in compagnia delle sue sorelle nel tinello della canonica di Haworth con la solitudine di uno scrittore maschio. Proprio come gli eroi greci che portavano sulle spalle il peso del mondo, lei era disposta a sopportare il peso di tutte le scope, di tutti i ferri da stiro e di tutte le spolette di filo pur di continuare a scrivere con Emily e Anne”
Tutto questo fuoco ci racconta tre donne coraggiose e “strane”, ma che hanno avuto la forza di inseguire un sogno, di trovare un modo per uscire dalla gabbia che i tempi imponevano loro. E in questo senso è un romanzo fortemente femminista.
Anne, Charlotte ed Emily riusciranno (come sappiamo) a pubblicare e lo faranno sotto pseudonimo, perché sarà una condizione imposta da Emily, ma soprattutto perché
“Quando un nome femminile appariva sulla copertina di un libro, chi lo giudicava tendeva a fare considerazioni moraleggianti e ad assumere un tono generale di disprezzo o, nella migliore delle ipotesi, di paternalismo indulgente. Lei voleva essere giudicata solo per la sua opera, senza che la forma del suo corpo influenzasse le opinioni altrui, Usando pseudonimi che facessero passare per uomini gli autori delle poesie […] si sarebbero prese gioco di quei pregiudizi”
E le loro voci sapranno arrivare fino ai giorni nostri. Riportandoci tre donne molto diverse tra loro
“Emily era un essere selvaggio. Anne era tenera. Charlotte poteva essere l’una o l’altra cosa. Non ha mai saputo veramente chi era.”
ma accumunate dall’amore per l’immaginazione, dal dover condividere la povertà e i lutti che non hanno risparmiato la famiglia Brontë. E dalla presenza di un fratello che, a differenza di loro, avrebbe potuto avere tutto, ma che è solo riuscito a fallire miseramente.
Tutto questo fuoco dà la sensazione di passeggiare tra le brughiere dello Yorkshire avvolti in scialli pesanti, di rientrare per un te accanto al fuoco acceso, per poi farci avvolgere da
“… la passione di Emily, la calma di Anne e la sua (di Charlotte) stessa ribellione. Il magnifico potere dell’immaginazione, il rifugio e il tormento delle sorelle Bronte.”

