E.C.R. Lorac – Mary Le Bourne – Edizioni Le Assassine – traduzione Marina Grassini
“… e mi aspetto che questa terribile storia si riveli solo un brutto incidente stradale. È molto triste naturalmente, a prescindere da chi sia il poveretto, ma penso sempre che le cose sembrino più strane nel cuore della notte, e oserei dire che eravate tutti un po’ su di giri dopo il Ballo della Caccia.”
È la sera del Ballo della Caccia, l’evento mondano più importante della contea, è gennaio, fa freddo e la nebbia è fitta, ma questo non impedisce agli abitanti di partecipare, di ballare, bere e tessere relazioni. Sembra una serata perfetta, una serata all’insegna del divertimento, fino a quando sulla strada del ritorno, la bellissima Dilys (ragazza contesa da molti e figlia di un padre severo) e l’ex comandante della Marina Britannica, Nicholas Brent, non troveranno il cadavere di un uomo.
Tutto farebbe pensare a un incidente, un uomo investito da un’auto, ma siamo in un romanzo giallo e, ovviamente, le cose non sono mai come sembrano.
Chi era quell’uomo? Chi avrebbe potuto ucciderlo?
Una sorta di giallo della camera chiusa, dove i sospettati sono gran parte degli abitanti della contea
“Non sappiamo chi sia, se lo ricordi. Potrebbe essere stato chiunque”.
e dove le indagini sono rese più difficili dalle verità non dette, da misteri legati al passato, a sparizioni e contrabbandi e, ovviamente, litigi tra vicini
“Il punto è che la verità è da qualche parte, se solo riuscissimo a estrapolarla da questo ginepraio… da uno di loro, o forse da più di uno: Reeve, Maine, Hoyle, Hudson, Brent, Macbane, le loro fidanzate, mogli, figlie, le loro famiglie, la posizione delle loro case. La verità è lì basta localizzarla.”
dall’omertà
“Poi si ricordò di quello che Michael Reeve gli aveva detto: “Se pensa che le farò l’elenco delle persone con cui ho ballato, chiacchierato eccetera, si sbaglia”. Cominciava a rendersi conto che forse il caso non era così semplice, e proprio nella tristezza della notte fonda, quando la depressione può assalire un uomo stanco, l’ispettore ricordò tutte le sue goffaggini e come Michael Reeve gliele avesse fatte notare […]In quel momento, mentre si rigirava arrabbiato nel letto, il destino di un poliziotto non gli sembrava felice.”
Dove la nebbia pare avvolgere ogni cosa e dove non posso raccontare molto per non svelarvi troppo. Ma posso dirvi che, come al solito
“Spesso sono i dettagli a chiarire un’intera indagine.”
Un giallo scritto negli anni Cinquanta, mai pubblicato finora, tradotto direttamente da un manoscritto ritrovato da un antiquario inglese per la collana Vintage de Le Assassine; perfetto per gli e le amanti di Agatha Christie. Un giallo classico, quindi, che ci racconta un’indagine fatta come “ai vecchi tempi”, senza le possibilità di oggi; un romanzo fatto di personaggi molto ben definiti, di una narrazione ben strutturata in ogni (appunto) dettaglio e di quella campagna inglese che arriva fino alle scogliere della Manica avvolta nella nebbia dell’inverno.
Un libro che ho regalato a papà (il vero amante di gialli in famiglia) per il suo compleanno e che ho ripreso dalla sua libreria, perché estate è anche, un po’, tempo di gialli

