Libro Vagabondo_sedicesima tappa
A volte si guarda con maggiore attenzione ciò che è lontano da noi, rispetto a ciò che abbiamo al nostro fianco, o dietro all’angolo o in una piccola e bellissima corte, incastrata sulla via del passeggio del sabato pomeriggio. Questo è, almeno per me, il caso della libreria Quo Vadis, nota anche come Libreria del Viaggiatore, libreria della quale io ignoravo (o quasi) l’esistenza, tanto che quando qualche tempo fa un’amica mi disse: Beh il Libro Vagabondo deve fare una tappa d’obbligo alla Libreria del Viaggiatore, io risposi: E dove si trova?
Così succede che decido di andare a scoprire questo piccolo gioiello della mia (quasi) città, Pordenone, e succede che appena apro la porta sento sul mio volto disegnarsi la meraviglia di chi entra in un paese dei balocchi, in un luogo che ha la bellezza dettata dal non banale, incisa da chi in quel luogo mette cuore e passione.
Salgo i tre scalini che mi accolgono dietro alla porta (anch’essi ricoperti da libri, perché qua davvero ti senti avvolta, quasi coccolata, dai libri) e, dietro a un tavolino dove sono messe in mostra le proposte della libreria, vedo un divano e una poltrona entrambi rossi e penso subito a quanto deve essere bello sedersi lì e chiacchierare di libri, di viaggi, di viaggi fatti attraverso i libri. Daniele mi accoglie con quella gentilezza che scoprirò essere uno dei suoi punti di forza e ci accomodiamo proprio lì, in quella zona salotto, in quella zona che pare adatta a ospitare gli amici, le parole, gli scambi.
La prima domanda che faccio a Daniele è la più banale e scontata, quella che credo gli abbiano fatto già in molti, ma che mi pare inevitabile all’interno di una libreria a tema “viaggio”: Ma tu sei un viaggiatore?
Daniele sorride con gli occhi e mi risponde che lo è come tutti e che, comunque, ora lo è molto meno, dato che la libreria assorbe tutto il suo tempo. E poi, dice, io viaggio attraverso i racconti degli altri, di quei viaggiatori che vengono qua, si siedono dove siamo seduti ora noi, e si raccontano.
Magari in un primo tempo con un poca di timidezza, ma dopo qua nascono delle connessioni, e capita anche, che la gente entri in libreria per fare solo una chiacchierata.
E poi io, come ogni lettore, viaggio leggendo i libri, aggiunge. Del resto, come diceva Eco, chi non legge, a settant’anni avrà vissuto una vita sola, penso io.
Ma alla Quo Vadis, non ci sono solo guide turistiche (anche se di quelle immagino esserci tutto il possibile di ogni luogo immaginabile e non immaginabile del mondo) o libri di viaggio, la libreria ha anche un bell’assortimeno di editoria indipendente.
Daniele mi dice che la sua filosofia, le scelte dei libri e delle case editrici da tenere, è puramente egoistica. Tengo ciò che mi piace, dice, seleziono quelle case editrici che non fanno parte del grande circuito, quelle che piacciono a me, insomma, quelle in cui noto una certa cura del prodotto libro.
E a me viene da pensare, che in questo luogo il best-seller dell’ultima ora stonerebbe proprio, sembrerebbe un urlo disturbante in una stanza fatta di sussurri.
E poi, mi dice, qua si possono trovare tutte le pubblicazione di Bottega Errante, perché la libreria è anche la sede legale dell’Associazione culturale, prima, e poi della casa editrice Bottega Errante appunto (e questa per me è stata una vera sorpresa). E Daniele ne è parte attiva, e questo me lo dice con occhi che luccicano di orgoglio per un bel progetto, e di gioia per trovarsi a fare un lavoro che è tra i più belli del mondo, come mi dirà dopo. Mi racconta di come l’associazione è cresciute, dei festival che organizzano, degli incontri con gli autori. Poi passeggiando attorno al tavolo dedicato a Bottega Errante, mi parla degli autori, mi racconta le storie nascoste nei libri o dietro ai libri.
Daniele non nasce libraio, lo diventa dodici anni fa, sfruttando una proposta che gli viene fatta, uno di quei momenti Carpe Diem insomma, ma anche la necessità di dover cambiare qualcosa nella sua vita. Arriva dall’industria tessile, dalla dirigenza, da un mondo che con il libro ha poco a che fare.
Ma se si vuole, si impara, mi fa capire Daniele. Si sbaglia certo, perché non tutto è facile come sembra, ma poi si impara.
E quella scelta fatta ormai diversi anni fa gli ha cambiato molto la vita: Ovviamente, mi dice, la parte economica è molto diversa da quella che respiravo un tempo, ma qua io mi arricchisco in modo diverso. Del resto se non avessi fatto questa scelta, noi oggi non saremmo qua a fare questa bella chiacchierata, aggiunge e mi fa sorridere.
Gli chiedo se non lo preoccupa Internet, se non pensa che ormai i viaggi si facciano cercando là le notizie, i percorsi, i luoghi. Mi risponde che no, che nulla potrà sostituire il piacere di parlarsi e confrontarsi guadandosi negli occhi e che a questo avremo sempre più il desiderio di tornare. E, dopo una chiacchierata con Daniele, credo proprio lui abbia ragione…
Daniele è il libraio che vorresti, quello che senti amico, quello che ascolteresti per ore, ma che apprezza anche di sentire la tua storia. Mi ha detto che noi donne abbiamo un vezzo: prendiamo in mano un libro, magari lo sfogliamo un po’, leggiamo qualche riga, ma poi prima di riporlo nello scaffale, o sul tavolino, ne accarezziamo la copertina. E io, che a questo non avevo mai fatto caso, ora so, che ogni volta che mi capiterà di farlo (perché io lo faccio) un poco al libraio gentile di Pordenone io tornerò a pensare.
Pordenone, si sa, è una città molto legata alla cultura, è la sede di un grosso festival, e comunque è un luogo dove un po’ di cultura si respira sempre. Fate un giro da queste parti e quando passerete per Corso Garibaldi (quello senza portici…), entrate nella corte al numero 4 e passate a trovare Daniele, e a viaggiare un poco tra pareti ricoperte da guide turistiche e tavolini ricoperti da viaggi di natura diversa, ma che, come dice il libraio, sempre viaggi sono…
Quo vadis, la libreria del viaggiatore è a Pordenone, Corso Garibaldi 4/c all’interno di Corte Torres
ha un sito
ha una pagina Instagram
ha una pagina Facebook






qua è dove potrai conoscere Daniele e ascoltare la sua risposta alle cinque domande

