Al mio Pronto, libreria, risponde con il suo nome e un Mi aveva riconosciuta?
Mi chiede se le metto da parte un libro, mi dice che ci ha pensato e che, anche se sa che è un romanzo duro, ha deciso di leggerlo ugualmente. Mi chiede se ho letto qualcosa di interessante negli ultimi giorni e mi dice che il libro che le ho consigliato la prima volta che è entrata in libreria le è piaciuto molto. Dice che ora sta leggendo quel romanzo che si svolge a Parigi che le abbiamo suggerito e io le chiedo come le sembra. Non sono affidabile quando si parla di Parigi, risponde, leggo e riconosco i posti ed è come se stessi chiacchierando con un vecchio amico. Amo troppo quella città.
M L, lei si presenta sempre con nome e cognome, oppure sono io che la penso così, è una cliente recente della libreria, credo sia comparsa dopo il mio arrivo. È entrata decisa e con idee precise, anche se poi alcune delle sue convinzioni si sono perse per strada: non voglio romanzi americani, non mi piacciano, non voglio romanzi francesi, li leggo in lingua originale, non voglio romanzi troppo lunghi, altrimenti non vado più a dormire alla sera.
È una lettrice forte, M L, nel giro di poco più di un mese è entrata in libreria almeno quattro volte e non è mai uscita con un libro solo. Ha raccontato che ha fatto la correttrice di bozze per una grande casa editrice indipendente e che, quindi, è abituata a leggere da sempre.
Ora, al telefono, mi racconta di una libreria francese che frequenta; mi dice che le libraie di quella libreria si dividono i libri da leggere in modo da poterli raccontare ai clienti. Un po’ come fate voi, aggiunge; e non è facile trovare posti così.
Mi dice che ha un figlio musicologo che vive altrove e ha scritto anche dei libri. Mi dice che lei vive fuori Milano e che prende il treno per venire in centro, aggiunge che ne approfitta anche per andare al cinema o a trovare un’amica.
Si scusa per avermi tenuta tanto al telefono, rispondo che a me ha fatto piacere.
Non è una cliente facile M L, ti assorbe molto, ma io vorrei dirle che adoro già lei, la sua Parigi, il tempo che si concede tra gli scaffali e quella sua frangia portata su un caschetto che le arriva alle spalle

