Libro Vagabondo_ventiduesima tappa
Qualche giorno fa ho sentito dire che le librerie di quartiere sono la nuova frontiera nel mondo delle librerie; hanno la marcia in più di chi conosce gli abitanti, di chi li vede crescere o invecchiare, di chi riesce a coltivare i propri lettori. Limerick è questo: una libreria di quartiere.
E Limerick, mi racconta Grazia la sua sorridente libraia, nasce in un quartiere di Padova che fino a pochi anni fa aveva una brutta nomea. Era pericoloso addentrarsi all’Arcella (questo il nome del quartiere) o almeno così tutti pensavano. Ora l’Arcella si sta rivalutando e parte di questa rivalutazione è dovuta anche a queste piccole realtà locali che in questo luogo hanno creduto.
All’Arcella ti senti in Europa, mi dice Grazia, se non lo sai non ti rendi subito conto di essere a Padova o in Veneto, è un quartiere multietnico e ora è diventato anche quello degli universitari, io stessa ho vissuto qua, mi racconta Grazia, insieme a Marta che fino all’anno scorso è stata la mia socia; ha condiviso con me questo progetto. Grazia non è di Padova, ha in lei una parte di Sicilia e una parte di Trentino, ma in lei si percepisce anche, e da subito, l’attaccamento e l’amore per questa zona della città dove sei anni fa è nata Limerick.
Limerick non come la città dell’Irlanda, ma limerick come il componimento poetico nonsense, sottolinea Grazia, perché quando abbiamo aperto in molti ci dicevano che questa nostra idea, questo nostro progetto non aveva senso. E abbiamo scelto questo nome anche perché ci piaceva l’idea che chi entrava in libreria ce ne chiedesse il significato.
Parla spesso al plurale Grazia, non si è ancora abituata a essere l’unica libraia di questa piccola libreria. È stato un anno difficile questo, mi dice, un anno in cui sono successe molte cose (Grazia è anche diventata mamma, oltre ad aver perso la sua di mamma), ma quando Marta ha deciso di prendere una strada diversa e di lasciare la libreria, io non ho voluto arrendermi, ho voluto continuare a tenermi aggrappata a questo luogo, aggiunge.
Io e Marta avevamo questo sogno fin dall’università, poi lei ha iniziato a lavorare e io ho vissuto un poco “di espedienti”, mi dice, inventandomi lavori; ma leggevo sempre gli annunci immobiliari (confesso che, dopo i libri, quella è la mia lettura preferita), alla ricerca di un locale in affitto che potesse diventare la base per realizzare l’idea di libreria che io e Marta avevamo in mente.
Questo è ciò che so fare o, meglio, questo è ciò che sto imparando a fare, aggiunge, e ho voluto provare ad andare avanti anche senza la mia socia. Certo da sola è impegnativo, ma mi sarei sentita troppo in colpa ad abbandonare e a lasciare questo quartiere e queste persone orfane di una libreria, di un centro di cultura.
Limerick è veramente una libreria minuscola, si trova vicino a un cinema d’essai e, a breve, a quello che sarà un negozio di musica, ed è una libreria che si occupa principalmente di libri illustrati. Per piccini, certo, ma anche per grandi, ci tiene e mettere in evidenza Grazia. E alla mia domanda sul perché di questa scelta, risponde semplicemente: perché gli illustrati ci piacevano e mi piacciono. Ma, essendo questa una libreria di quartiere, continua, deve portare un servizio alla comunità, quindi è presente anche una selezione di libri per adulti che, dato lo spazio, è ridotta e, appunto, selezionata personalmente da Grazia. Poi lavoro molto su ordini, ormai i miei clienti lo sanno, dice.
E di clienti ne vedo entrare diversi e per tutti Grazia ha un sorriso nascosto dalla mascherina, ma rivelato da quei suoi due splendidi occhi chiari. Ho visto nascere diversi dei piccoli lettori che ora frequentano la libreria, mi dice, e conosco molte delle persone che qua entrano e tornano, alcuni sono diventati anche amici o amiche.
Limerick organizza due gruppi di lettura: uno per i ragazzini delle medie e uno per gli adulti. Non li gestisco io, mi dice Grazia, quello per i più giovani è gestito da un’amica, quello per gli adulti è una chiacchierata di gruppo, senza un vero moderatore; il libro lo scegliamo insieme, ma dato che il gruppo si chiama Carta e Pellicola, cerchiamo letture che abbiano un collegamento con il cinema:
ora stiamo leggendo Rebecca la prima moglie, mi dice, mostrandomi la nuova edizione de Il Saggiatore. Un tempo facevamo anche laboratori, musica e iniziative di diverso genere, per grandi e piccoli, poi è arrivato il Covid e abbiamo dovuto, ovviamente, sospendere tutto. Non ho ripreso, mi dice Grazia, e io capisco che sta ancora prendendo le misure su come gestire il suo futuro e quello della sua libreria.
Sono uscita da Limerick con la testa piena di pensieri belli, di leggerezza mi verrebbe da dire, in un periodo che di leggerezza ha ben poco da regalare. Ho augurato Buona fortuna a Grazia e l’ho pensato con tutto il cuore, perché credo sempre che sarà la bellezza a salvare il mondo, ma anche la grinta e la voglia di mettersi in gioco delle persone.
Limerick è bella, di quella bellezza che ti fa pensare alla stanza dei giochi di un bimbo ordinato, è fatta di colori delicati e di luce: entri qua e ti dimentichi il rumore della strada, ti dimentichi anche dei pensieri pesanti come quelli che in questi giorni accompagnano noi tutti.
Non so se fare la libraia sia il mestiere più bello del mondo, come molti dicono o pensano, mi ha detto Grazia, io credo che il mestiere più bello sarebbe quello di avere tempo a disposizione e questo mestiere te ne lascia poco; sa essere faticoso, insomma.
Ma poi aggiunge che le piace fare regali e le piace quando qualcuno entra da lei dicendo che deve fare un regalo. Chiedo loro di raccontarmi la persona che riceverà il libro, non importa se è una donna, un ragazzo o un neonato, chiedo e ascolto le storie che mi raccontano e in cambio io racconto loro altre storie.
A Padova ci sono parecchie librerie, forse più grandi e sicuramente più centrali; ma Limerick è un luogo che vale la pena scoprire, anche solo per farsi contagiare dall’entusiasmo e dalle parole della giovane libraia. Credo che Grazia sia una di quelle persone alle quali non puoi che voler bene
Limerick è a Padova, via Tiziano Aspetti 13
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qua è dove potrai conoscere Grazia e ascoltare le sue risposte alle cinque domande

