Libreria Muratori_Capriolo (BS)

Libro vagabondo_ Ventunesima tappa

Ho scoperto la Libreria Muratori di Capriolo o, meglio, ho scoperto il libraio della Libreria Muratori leggendo la sua recensione a un libro che ho amato molto Il sole senza ombra di Alberto Garlini un libro che, a quanto pare, è piaciuto molto anche ad Alan Poloni, il libraio che ho incontrato qualche giorno fa.

La mia prima impressione entrando alla Muratori è stata quella di fare un viaggio nel tempo e, se non avessi visto le foto di Alan in precedenza, mi sarei aspettata di incontrare un vecchio libraio impolverato e ingobbito da troppi anni passati chino sui libri, uno di quelli che incontri nei film o in qualche libro che ha nel titolo la parola “biblioteca”.

E la libreria Muratori sembra proprio una biblioteca, con i suoi scaffali altissimi e stipati e con i libri impilati in modo ordinato in ogni angolo libero; è il paese dei balocchi per ogni amante della lettura e, soprattutto, per quegli amanti che hanno un amore antico da andare a cercare, a ritrovare, a scoprire. Un amore che credono essere dimenticato, ma nel quale non hanno mai smesso di sperare.

Alan non è certo il librario con i capelli bianchi e la schiena curva, ma mi racconta di aver rilevato quattro anni fa la libreria di Capriolo da chi quella libreria l’aveva abitata per parecchi anni;

un personaggio capace di trovare nel suo modo disordinato di catalogare (ovvero solo nella sua testa) ogni volume, un personaggio che viveva sommerso dai libri e che, probabilmente, oggi non saprebbe orientarsi nell’ordine e nell’inventario fatto dal suo successore.

Alan mi dice che prima o poi porterà l’archivio che ha fatto sul web, in modo che un estimatore possa trovare il testo che sta cercando; aggiunge che non c’è cosa più bella di quando gli capita di vendere un volume ormai fuori catalogo a un lettore che lo stava cercando da tempo, nulla di più bello di vedere la felicità negli occhi di quel lettore.

Il patrimonio della libreria Muratori è proprio questo: il fuori catalogo. Edizioni che ci ricordiamo di aver visto, forse, da bambini e che Alan mi mostra con orgoglio e, credo, anche un pizzico di commozione (o forse quella era la mia)

Pareti piene di Einaudi e Adelphi, di Meridiani, un’edizione antica di Feltrinelli forse più bella dell’edizione attuale (a mio avviso, possiamo togliere il forse), la poesia di Garzanti che non ricordavo avesse un’edizione così bella, e sono solo esempi; un vasto settore di saggistica e di libri per ragazzi e bambini; guide turistiche e vocabolari. Insomma di tutto un po’, anzi di tutto tanto.

Poi, ovviamente, è presente la parte di nuove uscite, ma quando ti perdi tra gli scaffali del passato, quella parte passa in secondo piano, perché quella parte la conosci, ma nell’altra vorresti poter vivere per un poco, vorresti avere almeno il tempo di farlo.

Alan non nasce libraio, era un insegnante un po’ stanco del mondo scuola, un insegnante indeciso se fare il salto dalla scuola media alla scuola superiore dove avrebbe potuto e voluto insegnare letteratura, quando gli viene fatta la proposta di rilevare la libreria storica che lui frequentava come lettore.

Accetta la sfida, accetta di prendere in mano un’attività che necessita di essere “ringiovanita”; anche se, mi dice, non ho voluto cambiare tutto, magari lo farò col tempo, ma mi piace l’idea che il lettore di questa libreria ritrovi almeno in parte ciò che il vecchio proprietario mi ha lasciato. Se al vecchio libraio chiedevi un libro lui lo trovava senza aver bisogno di un archivio, era tutto nella sua testa, mi dice. E a me, guardando quanti volumi sono presenti in libreria, sembra impossibile, ma credo alle parole di Alan.

Avevo un lavoro che mi regalava molto tempo libero, continua, ora il mio tempo lo passo qua dentro. E quando gli chiedo cosa glielo ha fatto fare, mi racconta che nel periodo in cui ha cambiato vita si era accorto di non riuscire a portare a termine le letture, spizzicava i libri, ne leggeva un pezzo e poi passava a un altro:

ho pensato che fosse il modo giusto di leggere per un libraio, per chi deve conoscere ciò che vende, ma non può leggere tutto di tutto. A me non interessa la trama, mi dice, mi interessa la scrittura, la voce, lo stile. Poi, aggiunge, in quel periodo mi capitava di proporre iniziative culturali ad amministrazioni e associazioni che spesso me le rifiutavano,

ho pensato che in uno spazio mio avrei potuto portare avanti i miei progetti senza dover chiedere a nessuno. E così ha fatto e ora Alan organizza iniziative e incontri con gli autori, che riescono a raccogliere davvero un buon numero di partecipanti. Incontri che presenta lui stesso essendo, come detto, un bravo recensore.

Oltre alla lettura sono un grande appassionato di calcio, mi racconta Alan, quest’anno a Capriolo organizzeremo il primo festival di letteratura calcistica, perché esiste una letteratura meritevole sull’argomento. Mi mostra una locandina ancora non definitiva, mentre io gli dico che forse sarà il primo festival di letteratura che riuscirà ad attirare un pubblico più maschile che femminile. Lui sorride e mi dice che mi aspetta.

In libreria si conoscono anche personaggi particolari, si fanno incontri di ogni tipo e si devono affrontare richieste di libri molto diverse tra loro. Vuoi dirmi che tutta questa scelta che proponi non è sufficiente? Chiedo. No, non lo è, ma quello che non c’è lo posso ordinare, aggiunge. Poi mi racconta del suo blog, dove scrive di ciò e di chi la libreria gli fa incontrare

https://www.libreriamuratori.it/cronache-dalla-psicosfera/

perché Alan è anche uno scrittore, il suo ultimo romanzo L’uomo che rovinava i sabati, è uscito l’anno scorso per Miraggi e io ora ne ho una copia (ne riparleremo)

Libreria Muratori è stata una vera scoperta, un mondo incantato che avrei voluto avere il tempo di visitare a lungo (e magari anche lo spazio, non essere costretta dai modi di un trasloco imminente), perché qua un lettore potrebbe smarrirsi e sperare di non essere più ritrovato.

Non perdete l’occasione di farci un giro, di chiacchierare con Alan e di cercare proprio quel libro che è una vita che stavate cercando. E, se usciti da qui avrete ancora voglia di viaggiare, ricordate che lo scenario circostante è fatto dal Lago di Iseo e dalle colline della Franciacorta. Per quanto mi riguarda io ho deciso che da grande voglio fare l’archivista di questa libreria, tanto prima o poi un catalogo da inserire nel web Alan dovrà farlo

Libreria Muratori è a Capriolo (BS), via Bremola 20
ha un sito
ha una pagina Instagram
ha una pagina Facebook

qua è dove potrai conoscere Alan e ascoltare la sua risposta alle cinque domande

Il Libro Vagabondo proposto da Alan