Libro Vagabondo_trentesima tappa.
Sto ancora facendo colazione nello splendido b&b con vista sulla campagna bolognese, appena fuori Budrio, quando la mia ospite mi dice Ah vai a trovare le ragazze de La terza stanza? Un posto bellissimo e quelle due ragazze fanno sempre qualcosa di interessante. E, in effetti, mentre sto scrivendo ho sotto mano il programma degli eventi estivi della libreria, che Giorgia e Marilisa mi hanno consegnato, con occhi orgogliosi, appena dopo i saluti, e su questa piccola brochure c’è un po’ di tutto: presentazioni di libri, ovviamente, ma anche concerti, degustazioni a ritmo di versi poetici, biciclettate sotto le stelle e pic-nic sull’argine del fiume dal nome “pane, amore e … pagine!”. Insomma queste due ragazze sono un vulcano di idee e iniziative e hanno il coraggio di tentare, come hanno avuto quello di mollare una vita, magari più comoda a livello economico, ma troppo stretta o, come mi hanno detto loro, hanno “solo” capito che quella vita che stavano vivendo non era più la loro, o forse non lo era mai stata.
Ma partiamo dall’inizio, ovvero dal prima della libreria. Marilisa lavora in un ufficio, Giorgia lavora nell’ambito della formazione, Marilisa abita a Budrio e Giorgia a Bologna, e
si sono conosciute qualche anno prima attraverso un’amica comune. Iniziano a frequentarsi e a diventare amiche quando decidono di fondare un’associazione culturale, Giorgia ha sempre pensato di farlo e Marilisa un giorno le dice: Facciamolo.
Si chiamerà Diociottoetrenta, mi dicono, perché voleva rappresentare quel momento del giorno in cui si mette da parte il lavoro e ci si dedica a se stessi. Abbiamo fatto e vinto bandi e abbiamo organizzato eventi, tutto senza guadagnare nulla, ma del resto il mondo della cultura funziona un poco così. Questa esperienza avrà il ruolo di rafforzare la loro amicizia e di far nascere il sogno della libreria.
Perché questo sogno ha origini antiche, mi dicono, ne parlavamo già nel 2014, anche se poi è nata il 28 febbraio del 2020! Ti dice nulla questa data? Mi chiedono. Io sorrido, e loro continuano: praticamente il giorno in cui si iniziavano a chiudere le scuole e poi a discesa tutto!
Quindi, ovviamente, non abbiamo aperto, ma abbiamo utilizzato quel periodo per studiare, per contattare le case editrici, per stipulare accordi, legami, contatti; poi l’apertura della libreria è avvenuta nel novembre del 2020, in piena zona arancione. Insomma non un inizio sereno…
Ma Giorgia e Marilisa me lo raccontano con il sorriso, perché quella credo sia la loro natura: un pizzico di ottimismo o quella bella incoscienza che spinge a vivere invece che a sopravvivere.
Siamo molto diverse, mi racconta Giorgia: il sole e la luna (io sono la luna, aggiunge), l’estroversa e l’introversa (io sono l’introversa, dice, anche se il negozio mi sta cambiando), il rosa e il blu. E quindi anche le nostre letture sono differenti:
questo ci aiuta nello spartirci i libri, mi dicono, dato che, pur essendo lettrici molto forti, tutto non si può leggere; poi i nostri clienti, aggiungono, accettano come consiglio di lettura solo ciò che abbiamo già letto noi…
Oltre alla lettura si spartiscono democraticamente anche le presentazioni, che amano fare loro e che, a volte, accompagnano con un aperitivo con l’autore. Anche se il vero protagonista deve essere sempre il libro e chi lo ha scritto, sostengono entrambe.
Quello che ancora non ho detto è che La terza stanza è anche caffetteria e bar, sul banco ci sono dolcetti e Giorgia mi prepara un caffè americano fatto a vera regola d’arte! Ma i nostri clienti e i nostri introiti arrivano soprattutto dalla libreria, mi raccontano, di solito è chi entra per comprare un libro che poi si concede anche un caffè o un aperitivo. Questa fino a “ieri” era una caffetteria che vendeva libri, ora abbiamo cambiato anche burocraticamente la cosa e siamo diventate libreria a tutti gli effetti.
È un luogo dove si sta bene, La Terza Stanza, i colori, gli arredi, i dettagli, le mostre di artisti che la libreria ospita (Cambiamo spesso la disposizione delle cose, mi dicono Giorgia e Marilisa, come dei libri sugli scaffali e, allo stesso modo, gli artisti che ospitiamo cambiano nel tempo, si alternano),
oltre che le due libraie me lo fanno sentire e, poco dopo, me lo conferma anche una cliente che ci sente parlare e chiede se può dire la sua. Certo che sì, rispondiamo in coro. Racconta di essere arrivata a Budrio da poco, ma di aver sentito ne La Terza Stanza l’atmosfera di casa. Giorgia e Marilisa mi diranno che è proprio quello che vogliono per queste (tre) stanze:
Abbiamo provato a fare le persone serie, ma ormai facciamo vedere anche il lato un po’ pazzo di noi e, ci sembra, che i clienti apprezzino questo nostro essere genuine, vere.
Io, che Giorgia e Marilisa le ho vissute per un paio di ore, posso solo dire che sono uscita dal locale con addosso la carica della loro adrenalina e del loro fiume di parole, gettate lì con quel loro accento al quale non puoi che voler bene.
Sono stata di casa per quelle due ore, dove sono passati a trovarle, oltre ai clienti, amici e parenti; due ore nelle quali si è parlato di libri, certo, ma anche di vita e, dato che a Budrio ferve la campagna elettorale per le comunali, di politica di paese (ho persino conosciuto la candidata sindaco, che – quanto piccolo è il mondo – conoscevo virtualmente già in quanto blogger di un noto profilo a tema libri…)
Siamo ancora una libreria giovane, mi dicono attenuando un poco il sorriso, e per ora non stiamo raccogliendo del tutto i frutti di ciò che facciamo, almeno non a livello economico, a livello di soddisfazione e di serenità invece è un’altra cosa. Non torneremmo mai indietro.
Ma perché La terza stanza, chiedo.
Ero in Sicilia, mi racconta Giorgia quando ho visto questo nome a indicare una stanza dedicata alle conversazioni tra uomini, e ho pensato che mi piaceva, non il discorso di un luogo bandito alle donne, dove gli uomini si trovano per fumare il sigaro, continua Giorgia, ma l’idea di un luogo dove poter conversare. In fondo volevamo tre stanze per il nostro sogno: una libreria, una caffetteria e una terza stanza dove poter parlare e leggere, dove potesse esserci uno scambio.
Per ora questa non c’è, dicono. Ma io aggiungo, Be’ non è vero, in fondo c’è è quella che unisce le altre due, magari non è fisica, ma è quella che stiamo vivendo anche ora.
È una bella realtà La Terza Stanza, una realtà che sta crescendo (Ora abbiamo acquisito anche la parte dedicata al pubblico più piccolo, anche se dobbiamo ancora studiarla bene, mi dicono). Abbiamo fatto alcune scelte sbagliate, ora stiamo capendo meglio come muoverci e quali sono i gusti dei nostri clienti e stiamo adattando il tiro, anche se i nostro intento è sempre quello di introdurre case editrici che qua nessuno conosceva, di proporre cose nuove insomma. Certo qualcosa di non indipendente dobbiamo tenere, mi dicono, noi puntiamo alla qualità dell’offerta e alcuni autori belli, autori o autrici che amiamo, pubblicano per le grosse case editrici…
Meritano tanta fortuna queste due ragazze, la merita La Terza stanza, lo merita il loro entusiasmo e azzardo; se siete in zona passate a conoscerle, chiedete loro un consiglio di lettura e, se siete amanti del caffè americano, chiedete a Giorgia di prepararvene uno dei suoi…
e se proprio non riuscite a passare a trovarle, andate a conoscerle sul loro sito
La terza stanza è a Budrio (BO), via Matteotti 7b
ha un sito
ha una pagina Instagram
ha una pagina Facebook








qua è dove potrai conoscere Giorgia e Marilisa e ascoltare le loro risposte alle cinque domande

