Alan Bennett – Adelphi – traduzione Monica Pavani
“Non aveva mai avuto molto interesse per la lettura. Leggeva, naturalmente, ma la passione per i libri la lasciava agli altri. Era un hobby e la natura del suo mandato non prevedeva hobby. Il jogging, il giardinaggio, gli scacchi, l’alpinismo, l’aeromodellismo, la decorazione delle torte… No. Gli hobby implicavano predilezioni e le predilezioni andavano evitate; prediligere significava anche escludere, Quindi lei non prediligeva. Il suo mandato le richiedeva di manifestare interesse, non di provarlo. Inoltre, leggere non era agire, e lei era una donna d’azione.”
Ma poi un giorno la regina d’Inghilterra “incontra” la biblioteca itinerante, conosce il bibliotecario e Norman, l’addetto alla cucina amante della lettura e da lì parte tutto. La regina diventa una donna che non può più stare senza un libro, che prova interesse solo a parlare di ciò che sta leggendo o di quello che vuole leggere, una donna che non perde più la pazienza, che è capace di sopportare un contrattempo o un ritardo perché con se
“Dopotutto aveva il suo libro”
Una donna capace anche di prendere la vita con più lentezza e di arrivare a sua volta in ritardo se deve finire la pagina che sta leggendo.
«Ci hanno educate così. Libri, purè, pane e burro: bisogna finire quello che c’è nel piatto. È la nostra filosofia da sempre.»
Ma, ovviamente, questo non piace a chi le sta attorno, a chi deve rispondere a domande su libri letti o non letti, a chi riceve in regalo un libro per poi essere interrogato in merito, a chi non capisce il nuovo interesse della sua sovrana
«Capisco» disse lui. «Sua Maestà deve passare il tempo».
«Passare il tempo?» esclamò la regina. «I libri non sono un passatempo. Parlano di altre vite. Di altri mondi. Altro che far passare il tempo, Sir Kevin; non so cosa darei per averne di più. Per passare il tempo si può sempre andare in Nuova Zelanda.»
A chi non la riconosce più.
La sovrana lettrice è un inno alla lettura, ai lettori e ai loro vezzi. A quei pensieri per i quali noi lettori siamo passati almeno una volta
«Non conosco piacere più grande» confidò la regina al suo vicino, il ministro canadese per il Commercio con l’estero «che trovare un autore che amo e poi scoprire che non ha scritto solo un paio di libri, ma almeno una dozzina»
Un libro che racchiude altri libri, alcuni dei quali probabilmente già incontrati nei nostri percorsi di lettori
“Fu quindi una fortuna che quel giorno le cadesse l’occhio su una ristampa di inseguendo l’amore di Nancy Mitford.”
Ed è un libro che ci spinge anche a farci delle domande, sul perché la lettura possa diventare una sorta di viaggio irrinunciabile, un piacere che ha la necessità di essere continuamente alimentato
«La lettura è disordinata, dispersiva e sempre invitante. Il ragguaglio esaurisce la questione, la lettura la apre».
fino a riuscire a diventare necessità assoluta.
“Dovendo rispondere alla domanda se la lettura le avesse arricchito la vita, avrebbe risposto di sì, salvo aggiungere con altrettanta certezza che l’aveva anche vuotata di qualsiasi scopo.”
La sovrana lettrice è un romanzo lieve, capace di far sorridere in modo intelligente ed è un libro che non può che essere gradito a chi ama leggere, perché in questa lettrice sovrana potrà ritrovare la lettrice (o il lettore) che è in lei. Potrà dire: la regina, una di noi!
La sovrana lettrice è il cinquantasettesimo Libro Vagabondo, il consiglio di Vento di libri di Milano

