La magia della lettura

 

Il signor A. entra in libreria dicendo:

Sono passato solo per dire che ho letto un libro e che mi è piaciuto tantissimo.

Era da tanto tempo che non mi succedeva, sorride dicendolo. Poi mi guarda e chiede se io, quel libro lì, l’avessi letto. No, rispondo, sentendomi anche un filo in colpa per essere rimasta indietro.

Male, dice lui.

Però, aggiungo io, almeno ora so che c’è qualcosa di speciale che mi attende.

Non mi risponde, continua a sorridere, non so se per la mia risposta o per quel libro che ha ancora in testa.

Poi, appena mi siedo accanto a lui, inizia a raccontarmelo. Ma è un libro che non si può raccontare, dice, è un po’ un’esperienza.

Io penso a quanto è bello vedere l’emozione che può suscitare la lettura giusta al momento giusto. Perché devono essere giuste entrambe le cose: il libro e il momento.

Altrimenti la magia non si manifesta, altrimenti niente sorriso, niente voglia di raccontarlo a tutti.

Penso che mi piacerebbe incontrare sempre quello sguardo in chi ha letto un libro che ho consigliato io, sapere che ci ho preso, che un po’ quella magia l’ho provocata. Penso che mi piacerebbe vedere il signor A. felice per un libro che gli ho suggerito, penso che ancora non è successo e che ho anche questa cosa speciale qui che mi attende.

Intanto il signor A. è passato al racconto di altri libri: racconta e ascolta. Chiede e ricorda letture lontane. Dice che sta passando un bel momento, che le forze certo se ne sono andate, ma che in fondo per la sua età non può lamentarsi. Dice che ha passato periodi peggiori.

Sono sul retro quando lui se ne va, lo sento salutare sulla porta e lo raggiungo in strada.

Te ne vai senza salutarmi? Chiedo.

Lui mi sorride e mi dice che i saluti me li ha lasciati in libreria. Poi mi ringrazia per quella piccola corsa fatta per non lasciarlo andare via senza il mio Buona giornata, senza il mio A presto.

Torno in libreria pensando che, forse, anche quel momento lì in strada, ci ha regalato un pizzico di magia a me e al signor A.  Ma, in fondo, posso parlare solo per me…