Maria José Ferrada – Edicola Edizioni – traduzione Marta Rota Núñez
“Gli ‘insetti della sorte’ Non sono una vera e propria specie, ma insetti che si posano nel punto esatto in cui la vita cambia il suo corso. Quel lasso di tempo in cui si decide se prendere un sentiero o l’altro, se uscire o meno da una casa, se dire o non dire qualcosa. È una frazione di secondo così piccola chela può attraversare soltanto un insetto. Un insetto che, al suo passaggio, spezza per sempre la vita in due.”
Inevitabile non pensare a Paper Moon leggendo l’esordio nella letteratura per adulti di María José Ferrada, del resto l’autrice ce lo ricorda citando il film già nell’epigrafe. Inevitabile non rivedere quell’uomo e quella ragazzina in macchina, su strade piene di polvere, a mercanteggiare per dei soldi: complici.
M, la protagonista e voce narrante, è una bimba che frequenta poco la scuola, preferendo seguire D, il padre, nei suoi viaggi da agente di commercio per (appunto) la ditta Kramp. M. ha una madre che vede poco da un occhio e che pare troppo persa in pensieri antichi per accorgersi di ciò che marito e figlia stanno combinando
“… gli atterraggi non sono mai facili e, nel suo, mia madre aveva perso metà della vista dell’occhio sinistro.
Da quel punto cieco sarebbe passata quella che chiamai la mia ‘doppia vita’.
Una madre intera l’avrebbe notato.
Questo la rendeva un’irresponsabile?
Non credo. Credo che, piuttosto, la vita fosse stata un po’ irresponsabile con lei”
Kramp è una storia vista con gli occhi di M, una bimba certo sveglia, ma pur sempre una bimba che non sempre capisce ciò che vede, che a volte interpreta. Una storia che per questo riesce anche a far sorridere, sicuramente a muovere tenerezza (M tu lettore l’adorerai!) ma questa non è una storia allegra
“Non provai nemmeno a ricorrere a uno dei miei trucchetti drammatici, perché la mia breve esperienza mi bastò per capire che questa volta eravamo finiti in un dramma vero”
Perché siamo in Cile e questa è una storia di fantasmi anche
“I fantasmi ci mettevi un sacco di tempo a trovarli.
Dovevi fare domande, telefonate dalla cabine e parlare con persone che avevano paura di dirti ciò che sapevano.
‘Quando un fantasma si contrae si trasforma in un osso’”
Perché a un certo punto ciò che è sfondo, ciò che è sussurrato, avanza nella storia e tu lettore ti accorgerai di cosa sta succedendo, di cosa è successo.
E la “sensazione di buco”*
*tristezza che provi senza che sia tua
sarà inevitabile
È un piccolo gioiello Kramp, ma piccolo solo perché lo è di fatto. Kramp è un romanzo che in poche pagine è capace di raccontare un dramma, e di farlo attraverso lo sguardo di quella bambina che guardava la luna, pensava al primo allunaggio e credeva nell’opera del Grande Falegname. Ma…
“Le epifanie, come avrei appurato nel corso degli anni, erano quasi sempre seguite da una rivelazione, e quel giorno io avevo capito:
Che D era solo.
Che io ero sola.
Che la vita è un luogo solitario.
E che questo rientrava nella categoria delle ‘cose che sono semplicemente come sono’”
È bello Kramp e lo è da subito, per me lo è stato già dal momento in cui ho adocchiato questa sua splendida copertina sul banco delle libreria.

