Michail Bulgakov – Einaudi
“… se dio non esiste, chi dirige la vita umana e tutto l’ordine sulla terra?
-È l’uomo che dirige, – si affrettò a rispondere irritato Bezdomnyj a questa domanda che, bisogna riconoscerlo, non era molto chiara.
-Mi perdoni, – replicò con dolcezza lo sconosciuto, – per dirigere bisogna avere un piano esatto per un periodo abbastanza lungo. Mi permetta perciò di chiederle come può l’uomo dirigere, se non solo gli manca la possibilità di fare un piano perfino per un periodo ridicolmente breve come, diciamo, un millennio, ma non è neppure in grado di rispondere del proprio domani!”
Il Maestro e Margherita è uno di quei libri che ho sul comodino da parecchio tempo, uno di quei romanzi che ogni anno dico di voler rileggere, uno di quei pochi libri già letti che non sono finiti nelle scatole del magazzino del trasloco, ma che sono venuti con me, collocato tra le letture da fare. Lo avevo letto diversi anni fa, ma quando l’ho aperto ho scoperto che a leggerlo era stata una lettrice molto diversa da quella che sono ora: una lettrice che non aveva sottolineato nemmeno un passaggio. Del resto di questo romanzo serbavo un ricordo vago, il ricordo del volo di Margherita e poco più (un’immagine molto simile a uno dei più famosi quadri di Chagall), avevo dimenticato persino la scena di quel ballo in onore di Satana e la sua Regina, scena di una bellezza esagerata. E tra queste pagine tutto è esagerato, è tanto, è ricco. È barocco: un quadro dipinto nei dettagli e che tu lettore riprodurrai nella tua mente, pagina dopo pagina, immergendoti, tra una moltitudine di personaggi, di fughe, di maneggi, in quell’atmosfera. Con la sensazione di trovarti (anche tu!) in affanno, in mezzo a quella folla che sta realizzando (a proprie spese) di essere al cospetto di Satana; ma scoprendo anche la capacità di questo romanzo di farti sorridere, forse anche ridere.
È una storia d’amore Il Maestro e Margherita
“L’amore ci si parò dinanzi come un assassino sbuca fuori in un vicolo, quasi uscisse dalla terra, e ci colpì subito entrambi. Così colpisce il fulmine, così colpisce un coltello a serramanico! Del resto, lei affermava in seguito che non era così, che ci amavamo da molto tempo pur senza esserci mai visti, e pur vivendo lei con un altro… e io, allora… con quella che, come si chiama…”
È la storia di un manoscritto che racconta la storia di Ponzio Pilato
“A volte si accoccolava accanto agli scaffali inferiori, oppure stava ritta presso quelli superiori, e con un straccio spolverava centinai di libri. Gli annunciava la gloria, lo spronava, e fu allora che cominciò a chiamarlo Maestro. Aspettava con impazienza le ultime parole già promesse sul quinto procuratore della Giudea, ripeteva a voce alta, cantilenando, singole frasi che le piacevano , e diceva che in quel romanzo c’era la sua vita.”
È molto altro ancora, ma è soprattutto, la storia di quando il Diavolo arrivò a Mosca… un Diavolo giustiziere, che pare voler spaventare e smascherare i corrotti, i cattivi e che, quindi, muoverà la simpatia del lettore, che sospirando penserà: finalmente! E, alla fine, Satan e il suo entourage sono gli eroi della storia. Loro e quell’amore assoluto e incorruttibile che unisce i due personaggi che a questo romanzo danno il titolo
“Seguimi, lettore! Chi ti ha detto che on c’è al mondo un amore vero, fedele, eterno? Gli taglino la lingua malefica, a quel bugiardo.
Seguimi, lettor mio, segui me solo, e io ti mostrerò un simile amore!”
Ma, del resto, la mia potrebbe essere un’interpretazione del tutto superficiale ed errata. Davanti ai classici io mi inchino e taccio, perché, semplicemente, non mi sento alla loro altezza. Ma mi viene da dire che il bello de Il Maestro e Margherita è anche, o forse lo è stato per me, l’idea di essere scivolati in uno strano sogno; un sogno che al risveglio ti farà dire Per fortuna era solo un sogno! Ma del quale un attimo dopo sentirai già la mancanza.
E mi rendo conto che queste mie parole possono sembrare un poco scombussolate, ma ho passato un po’ di giorni in compagnia del Diavolo e questo dovrà pur avere le sue conseguenze…

