Il lupo

Saša Stanišić – Iperborea – traduzione Claudia Valentini – Illustrazioni Regina Kehn

“Come per magia tira fuori dal grembiule l’opuscolo patinato di un campo estivo. Sul davanti si legge:
AVVENTURE NEL BOSCO
AVVENTURE PER LA VITA
La foto ritrae varie casette di legno in una radura.
«Guarda quanto sono belli gli alberi», dice lei.
«Gli alberi sono belli solo come armadi» dico io.”

È Kemi, il protagonista di questa storia, a raccontarci la sua prima settimana di vacanze estive. Kemi è un ragazzino che va bene a scuola, ama leggere e ama anche la solitudine o, meglio, non ama fare ciò che fanno tutti. Non ama uniformarsi alla massa. Potremmo definirlo un ragazzino “strano” o, almeno, così lo vedono molti dei suoi compagni

“Molti mi trovano strano e pesante […]. E invero parlo in modo un po’ strano e pesante e spesso non come i miei coetanei («invero?»). E poi non mi piacciono mai le cose che piacciono a loro, mi sembrano noiose e senza senso.”

Così per lui andare al campo estivo è quasi una punizione, una cosa che deve fare controvoglia. Perché il bosco, la natura, gli alberi per lui vogliono dire schegge nelle dita e zecche.

Ma, ovviamente, essendo un ragazzino è costretto a obbedire alla madre e a salire su quel pullman che lo porterà incontro all’avventura

“Preferisco leggere romanzi di avventura piuttosto che viverne di mie. Le vesciche dei libri non fanno male. Le avventure ce le hanno solo quelli che vogliono dimostrare a chi non ha avventure di essere forti e coraggiosi. E per farlo si scattano una foto vicino a una capra in alta montagna. Esibizionisti.”

E là, in mezzo al bosco, si troverà a dividere la casetta con Jörg, un ragazzino con le orecchie grandi e il talento del disegno; un ragazzino che essendo preso di mira dai bulli del gruppo, risparmierà a Kemi questo ruolo, ma lo porrà davanti ad alcune domande e, forse, al desiderio di poter fare qualcosa per “salvare” l’amico

“Fra tutti quelli che hanno assistito alla scena, nessuno dice nulla. Nemmeno io. Rimango in silenzio, in un silenzio rabbioso, ma che non ha mai aiutato nessuno”

E poi c’è quel lupo che ogni notte entra nella casetta di Kemi e Jörg e forse li minaccia, forse li protegge o, forse semplicemente, cerca un poco di compagnia.

Il lupo è un romanzo che riesce a far incontrare una scrittura ironica e divertente (si sorride leggendolo, perché lo sguardo di Kemi è davvero spassoso nel suo essere critico e polemico su tutto) alla divulgazione di messaggi ambientalisti e di inclusività. Un romanzo che mette in evidenza che essere diversi non vuol dire essere inferiori e che, anzi, spesso comporta un percorso meno facile, ma non per questo (anzi!) meno interessante


“Quanto vorrei essere di più come gli altri! E non perennemente innervosito e infastidito da piccolezze, battute che non fanno ridere o asce in spalla! Quanto dev’essere bella la vita di chi sa ignorare le cose senza importanza? Di chi si concentra sull’essenziale, indipendentemente da quanto lo trovi insensato? Saper ascoltare anche quando non te ne può fregar di meno è la più grande delle arti.”


Il lupo è appena uscito per la collana I Miniborei di Iperborea e consigliato dai 10 anni in su.
Io aggiungo solo una nota di merito per questo romanzo di Saša Stanišić, che ci arriva nella traduzione di Claudia Valentini, alla bellezza dell’oggetto libro e alle meravigliose illustrazioni di Regina Kehn.
(scorri il post per trovarne qualche esempio).
A questo splendido accostamento giallo/nero.