Isaac Bashevis Singer – Adelphi – Traduzione di Elena Loewenthal
«Tu vali più di tutti i professori e i romanzieri messi insieme. Una tua conferenza sarebbe capace di ribaltare il mondo… »
«Non sono le idee a ribaltare il mondo, ma gli Hitler, gli Stalin, i Mussolini».
«Loro saranno dimenticati, tu no».
«Al contrario. Di loro ci si ricorderà, scriveranno migliaia di libri, troveranno tante belle cose da dire su Hitler, come hanno fatto con Napoleone. I russi hanno persino eretto un monumento a Chmel’nitskij. Quanto a me, non ci sarà nulla che valga la pena di ricordare»
Durante la lettura de Il ciarlatano ho scritto a Raffaella @paginelibreria , la libraia che lo ha consigliato per #edopocosaleggo , dicendole: Ma che dialoghi pazzeschi ci sono in questo romanzo!
Lei mi ha risposto dicendomi semplicemente: Questa è letteratura, è alta letteratura!
E credo sia proprio questo Il ciarlatano, letteratura. Non semplice piacere di lettura, ma un libro che va oltre.
Singer ci racconta un uomo mediocre, un uomo vittima del suo piacere e della sua inerzia
“Poi pensò a Hertz Minsker. Era un grand’uomo. Non era solo il figlio del Rabbi di Piltz, era lui stesso una persona straordinaria. Purtroppo si era perso, era caduto in una sorta di mediocrità. Avrebbe potuto diventare un grande Rabbi, a capo di una corte rabbinica, un leader spirituale, rifletté Morris. Aveva conoscenza, saggezza, cuore, e persino fede. Ma in lui era tutto alla rovescia.”
Un uomo che avrebbe le doti per essere molto di più di ciò che è, ma che pare elevarsi (forse) dalla sua mediocrità, dal suo essere ciarlatano sono nella conquista delle donne. Questo a lui viene facile, pare che nessuna donna possa uscire incolume dal suo fascino, anche se, in fondo, nemmeno questa sua “dote” riesce a giocarsela bene
“I ciarlatani navigati si fanno mantenere da donne ricche, ma lui non era nemmeno capace di questo. Era un gigolò filantropo, un ruffiano dilettante.”
Ma Il ciarlatano non è solo la storia di Hertz, è anche la rappresentazione di una fetta di popolo ebraico che, dopo aver lasciato Varsavia, si ritrova a dover abituarsi a New York
“Anche le strade di New York sembravano più monotone di quelle di altre città. Gli edifici, le persone, il modo in cui si vestivano erano privi di carattere. Anche gli alberi erano privi di personalità, e pure il clima.
Hertz Minsker aveva cercato una spiegazione a questo fenomeno, ma inutilmente. Per qualche ragione metafisica, questo paese mancava del minimo di charme che rende la vita sopportabile”
a dover convivere con il senso di colpa del sopravvissuto. Di chi è riuscito ad andarsene, a scappare, a lasciarsi alle spalle la tragedia che si sta consumando in Europa: come Bronia, che ha lasciato figli e marito a Varsavia per fuggire e sposare Hertz, ma che non riesce a perdonarsi per ciò che ha fatto.
Su tutto il romanzo di Singer, aleggia l’inevitabile domanda: come può un Dio permettere l’esistenza di un Hitler, di uno Stalin, di un Mussolini? Come può esistere un Dio che osservi dall’alto lo sterminio degli ebrei?
E forse la sensazione che legare la risposta al libero arbitrio non sia più sufficiente …
“Come poteva esistere la menzogna in un universo creato da Dio?”
Il ciarlatano potrebbe certo essere letto anche solo come un romanzo che parla di adulterio, di tradimento, di un fazzoletto bianco che (come nella nota opera di Shakespeare) è prova o indizio, di ingratitudine, di meschinità anche. Una storia a metà tra la farsa e il dramma. Ma è anche un romanzo dove ogni personaggio a suo modo un poco si perde e prova ad agganciarsi a ciò che trova, che sia il piacere, appunto, la fede, le tradizioni e i riti religiosi, che sia la ricerca del successo o dell’amore, che sia l’illusione o il disincanto. E questo ci racconta, forse, anche le sorti di un popolo, costretto a trovare un nuovo luogo, una nuova ripartenza, una rinascita
“A cosa servivano le sue ricerche? La questione non era sapere ch cosa volesse l’umanità, ma scoprire che cosa decidevano le potenze superiori – quelle che avevano creato Hitler, Stalin e Mussolini, le guerre, le rivoluzioni, le epidemie e i terremoti, e che ti tenevano in scacco, facendoti balenare davanti agli occhi promesse di felicità impossibili, per poi farle svanire non appena tendevi la mano per coglierle.”
Il ciarlatano è stata una delle due proposte di Raffaella di Pagine Libreria di Piacenza e la scelta di Dagmara ed Emanuele di Emera Libreria di Fano nella seconda puntata di #edopocosaleggo

