I pesci non esistono

Lulu Miller – Add editore – traduzione di Luca Fusari

Papà mi spiegò che il nostro unico padrone era Caos, il massiccio turbine di forze imprevedibili che, per puro accidente, ci crea e che presto ci distruggerà. A Caos non importa niente di noi, dei nostri sogni, delle nostre intenzioni, delle nostre più virtuose azioni. «Non dimenticare mai», disse, indicando il tappeto di aghi di pino dietro casa, «che per quanto ti senta speciale, non ci sono differenze tra te una formica. Sarai un po’ più grossa, forse, ma non più importante.»

Lulu Miller bambina sbatte subito la faccia contro questa realtà, ma non vuole crederci e inizia la sua indagine personale alla ricerca di una spiegazione, di una speranza forse. E lo fa indagando la vita di David Starr Jordan, un tassonomista (io prima di leggere questo libro manco conoscevo il significato di questo termine…), anzi non un, ma uno dei più riconosciuti tassonomisti del mondo, colui che ha passato la vita a catalogare pesci. Un uomo che ha dovuto lottare con Caos e disgrazie di diverso tipo. Un uomo che è riuscito a rialzarsi e a trovare un nuovo modo per portare avanti (a ogni costo!) la sua missione

“«Come fai ad andare avanti?».

In un certo senso era la domanda che per tutta la vita avevo fatto a chiunque, il motivo per cui avevo dedicato tanti anni a studiare la vita di David Starr Jordan; era ciò che aveva fatto della capacità di ricciolone di estrarre risate dalla nuda terra il motivo per cui tanto faticavo a lasciarlo. Quella leggerezza era la qualità che avrei voluto accanto, la sostanza che volevo imparare a fabbricare, la ricetta che non sapevo trovare sebbene la cercassi in lungo e in largo.”

Questo libro è un saggio che si intreccia alla vita dell’autrice. È un saggio che si legge come un romanzo, fruibile, sorprendente in alcuni risvolti (quasi da romanzo giallo…), “leggero” ma di quella leggerezza che è solo il contrario di “pesantezza”, non di “profondità” (anzi!), e questo è bene sottolinearlo data la rigidità dell’argomento: si parla di scienza, di tassonomia, si parla di classificazione qui, anche se non solo, anche se questi sono solo un argomenti che Lulu Miller attraversa nella ricerca della sua risposta.

Ma questa ricerca di una risposta porta a nuove domande e, soprattutto, a un nuovo modo di vedere le cose. Lulu si troverà a dover mettere in dubbio molto di ciò in cui crede, o di ciò gli è stato imposto di credere (e questo credo succederà anche a molti lettori).  E forse capirà che anche se

“Caos è l’unica sicurezza di questo mondo. Il padrone che tutti domina”

non vale la pena lottarci contro, ma è meglio assecondarlo, perché potrebbe anche portare su una strada che non sapevamo di voler percorrere. Che avevamo “classificato” come non nostra o non percorribile da noi. Insomma tutto diventa relativo, ogni fatto, ogni realtà ogni fenomeno può cambiare a seconda di chi lo sta osservando

“Sono sicura che rinunciare alle stelle abbia un effetto diverso su un prete. Su un nomade. Su un panettiere, Su un fabbricante di candelieri.”

Ma non voglio raccontarvi nulla del viaggio di Lulu, vi dirò solo che attraversa anche momenti di forte indignazione che sfiorano (anzi forse ci si immergono proprio) nell’orrore. E vi dirò che io ho adorato questo libro, che per la prima volta, ho pianto alla fine di un saggio e che mi sono portata a casa nuove conoscenze e nuove consapevolezze e, soprattutto un principio che mi potrò rivendere a ogni cena o chiacchierata tra amici e conoscenti.

Il principio del tarasacco!