Cosmetica del nemico

Amélie Nothomb – Voland – traduzione Biancamaria Bruno

“-Io sono molto formale. Agisco in base a una cosmetica rigorosa e giansenista.
-Che cosa c’entrano ora prodotti di bellezza?
-La cosmetica, povero ignorante, è la scienza dell’ordine universale, la morale suprema che determina il mondo. Non è certo colpa mia se gli studiosi di estetica hanno recuperato questo termine, peraltro stupendo. Sarebbe stato anticosmetico piombarle addosso e rivelarle che era lei l’eletto. Era necessario che lei lo provasse attraverso una vertigine sacra.”

Amélie Nothomb è una scrittrice geniale, ti dicono spesso parlando di questa autrice stravagante, capace di pubblicare un libro all’anno (ma di scriverne di più, dato che pare esistere un luogo segreto dove Nothomb raccoglie tutti quei romanzi ai quali ha deciso di non dare una copertina e sui quali non tornerà più), e di avere un vero e proprio seguito di ammiratori che attende la nuova uscita e che collezione ogni suo libro. Ecco, questo è il mio terzo Nothomb (il secondo #librovagabondo firmato da questa autrice) e devo dire che qua io, in Cosmetica del nemico, ho capito veramente il binomio Nothomb/geniale.

Un aereo è in ritardo e un uomo, all’aeroporto, sta leggendo per ammazzare quell’attesa. Un altro uomo lo avvicina e inizia a parlargli, a importunarlo (direbbe lui)

“… glielo dirò lo stesso. Le stavo dicendo che l’essere umano è una cittadella e i suoi sensi ne sono le porte. L’udito è l’entrata custodita meno bene: e da qui la sua sconfitta”

Inizia a raccontargli la sua storia. La storia di un assassino forse

“È solo il primo morto che conta. È uno dei problemi del senso di colpa in caso di omicidio: non è per niente cumulabile. Aver ucciso cento persone non è considerato affatto più grave dell’averne uccisa una sola. Quando se ne è uccisa una, non si vede perché mai bisognerebbe trattenersi dall’ucciderne cento.”

Ma questo è il classico romanzo del quale non posso raccontare assolutamente nulla e che anzi vi consiglio di iniziare a leggere senza sapere nulla, facendovi guidare dai dialoghi imbastiti da Nothomb, dialoghi degni di una piece teatrale (infatti Cosmetica del nemico è stato adattato a diverse trasposizioni teatrali e anche a una cinematografica).

E questo è un romanzo fatto solo di dialoghi, una lunga chiacchierata, ma che chiacchierata signori miei!

Potremmo definirlo un giallo questo cinquantaduesimo Libro Vagabondo, il consiglio di Celia e della libreria I Baffi di Milano, sicuramente è un libro che nelle sue meno di cento pagine riserva diversi colpi di scena; un libro da leggere in un fiato e capace di tenere la tensione sempre “tirata”… e qua mi fermo altrimenti rischio di farmi prendere la mano e raccontarvi troppo.

Cosmetica del nemico è il cinquaduesimo Libro Vagabondo, la proposta della Libreria I Baffi di Milano